- Rakta (post punk, Brasile)
- His Electro Blue Voice (psycho/wave, Como)
- The Rambo (noisepunk/no wave, Lodi)
Aggiornamenti ed informazioni relative ai concerti in programmazione ad Atlantide, piazza di porta S.Stefano, Bologna.
domenica 30 novembre 2014
lunedì 3 novembre 2014
- Criminal Code (post punk,USA)
- Lifewreck (power violence,Grecia)
- Dirty Wombs (punk/hc,Grecia)
- Strike (punk, Bologna)
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Piazza di Porta Santo Stefano, Bologna, Italia
lunedì 20 ottobre 2014
venerdì 10 ottobre 2014
- Nuclears (psychobilly, Crema)
- Guana Bazza (r'n'r, Via Emilia)
- Ommemmerda (punk '77, Marche)
lunedì 23 giugno 2014
lunedì 26 maggio 2014
- Voight-Kampff (punk rock, USA)
- No Problem (punk/hc, CAN)
- Chow (local garage/psych)
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Ubicazione:
Piazza di Porta Santo Stefano, Bologna, Italia
mercoledì 7 maggio 2014
CRONACA DI UN VAFFANCULO
Oggi, Martedì 6 Maggio 2014, il collettivo Nulla Osta, più comunemente noto come “I punk di Atlantide”, ha fatto la sua prima apparizione pubblica da headliner.
L’occasione è stata la mostra sui movimenti giovanili bolognesi della seconda metà degli anni 80/primi 90, in particolare sulle case occupate dai punk in Via Del Pratello, l’Isola del Kantiere, la protesta dei vassoi, il movimento della Pantera ecc.
L’evento ha avuto luogo a San Giovanni In Monte con la presenza degli assessori alla cultura Massimo Mezzetti e Alberto Ronchi.
Appresa la notizia, con la stessa veemenza di un branco di tarli che scavano nei nostri già provati cervelli, un dubbio amletico inizia a tormentarci: Isola nel Kantiere…Posto occupato…Punk…Hardcore…Posse…Autoproduzione…Musica come strumento di protesta…Parole, suoni, rumori contro l’apatia…Avanguardia…Autogestione…Cyberpunk… Sgombero!
Allora pensiamo alla gente che l’Isola la guardava da fuori: “Terroristi…Barboni…Punkabbestia…Sporchi…Drogati…Delinquenti…Se c’era lui… Sgombero!”
Poi apriamo gli occhi e pensiamo a noi, ed il dubbio che ci attanaglia e non riusciamo a capire rimane. Qualche birra scioglie la matassa creata da quelli che pensavamo fossero tarli e invece erano bachi da seta, nera, funebre.
Ecco il problema! La città, e non parliamo di chi la vive, ma di chi la gestisce, prima ti sgombera e dopo più di vent’anni riconosce la validità della tua esperienza con una bella mostra sulla tua storia!
Sconcertati ma ancora lucidi iniziamo a notare molte analogie tra quella che fu l’Isola nel Kantiere e quella che E’ (e rimane!) Atlantide.
Fatti i dovuti scongiuri decidiamo di attivarci.
L’esposizione, circa cento magnifiche foto in bianco e nero scattate dalla mano del fotografo Luciano Nadalini, racconta non solo la città giovane, ribelle e alternativa dopo gli anni Settanta, il fiore all’occhiello di chi, per calmare gli animi, fa trovare impacchettati e belli freschi i Clash in Piazza Maggiore, ma anche gli sgomberi dei posti liberati, ripuliti e riesumati dai compagni di quegli anni. Quasi fosse un atto di protesta che si unisce alla nostra, che non vogliamo vedere Atlantide sognatrice, libera e creativa, trasformata in un merdosissimo quanto inutile museo sulle porte della città.
Ormai è tutto chiaro: ci vogliono trasformare in pezzi da collezione per essere esposti tra una ventina d’anni in un museo con la didascalia “Punk vintage” attaccata al culo. Dobbiamo intervenire!
Di fronte a fotografi, giornalisti, ex occupanti dell’Isola, studenti, curiosi e personaggi che, per non rischiare querele ci limiteremo a chiamare “Agenti del sistema”, essendoci sentiti profondamente chiamati in causa, armati di striscione che recitava “Schiavi nella città più libera del mondo” (titolo di un 7″ compilation uscito nel 1982 prodotto dalla Attack Punk records, gestita dai RAF PUNK, che aveva sede al Berneri, proprio di fronte ad Atlantide…), di alcuni cartelli e dell’insostituibili compagne degli altri collettivi che abitano Atlantide, abbiamo dato sfogo agli interrogativi che ci eravamo posti qualche riga sopra.
Il concetto è molto semplice: non rompeteci le gonadi! Atlantide è lì e resta dov’è, con noi dentro!
Non ce ne frega niente del museo delle porte, non ce ne frega niente che tra vent’anni magari andrete a ripescare gli scatti dei migliaia di punx intervenuti ai nostri concerti, non ce ne frega niente di essere riconosciuti a posteriori del valore culturale che un posto come Atlantide rappresentava in città.
E potremmo andare avanti per ore su questi toni.
Non sappiamo se l’intervento sia riuscito o meno. Qualcuno ci ha capito, qualcuno sicuramente no. Qualcuno ha fatto finta di niente e qualcuno, sentendo puzza di bruciato, non si è fatto vedere.
Quello che conta è che noi, bene o male, abbiamo ribadito il concetto: schiavi nella città più libera del mondo siete voi, perché noi siamo liber* da ogni bando, da ogni ipocrisia e da ogni museo mummificatore di esperienze.
Andate affanculo!
Nulla Osta
Atlantide punx
Bologna
L’occasione è stata la mostra sui movimenti giovanili bolognesi della seconda metà degli anni 80/primi 90, in particolare sulle case occupate dai punk in Via Del Pratello, l’Isola del Kantiere, la protesta dei vassoi, il movimento della Pantera ecc.
L’evento ha avuto luogo a San Giovanni In Monte con la presenza degli assessori alla cultura Massimo Mezzetti e Alberto Ronchi.
Appresa la notizia, con la stessa veemenza di un branco di tarli che scavano nei nostri già provati cervelli, un dubbio amletico inizia a tormentarci: Isola nel Kantiere…Posto occupato…Punk…Hardcore…Posse…Autoproduzione…Musica come strumento di protesta…Parole, suoni, rumori contro l’apatia…Avanguardia…Autogestione…Cyberpunk… Sgombero!
Allora pensiamo alla gente che l’Isola la guardava da fuori: “Terroristi…Barboni…Punkabbestia…Sporchi…Drogati…Delinquenti…Se c’era lui… Sgombero!”
Poi apriamo gli occhi e pensiamo a noi, ed il dubbio che ci attanaglia e non riusciamo a capire rimane. Qualche birra scioglie la matassa creata da quelli che pensavamo fossero tarli e invece erano bachi da seta, nera, funebre.
Ecco il problema! La città, e non parliamo di chi la vive, ma di chi la gestisce, prima ti sgombera e dopo più di vent’anni riconosce la validità della tua esperienza con una bella mostra sulla tua storia!
Sconcertati ma ancora lucidi iniziamo a notare molte analogie tra quella che fu l’Isola nel Kantiere e quella che E’ (e rimane!) Atlantide.
Fatti i dovuti scongiuri decidiamo di attivarci.
L’esposizione, circa cento magnifiche foto in bianco e nero scattate dalla mano del fotografo Luciano Nadalini, racconta non solo la città giovane, ribelle e alternativa dopo gli anni Settanta, il fiore all’occhiello di chi, per calmare gli animi, fa trovare impacchettati e belli freschi i Clash in Piazza Maggiore, ma anche gli sgomberi dei posti liberati, ripuliti e riesumati dai compagni di quegli anni. Quasi fosse un atto di protesta che si unisce alla nostra, che non vogliamo vedere Atlantide sognatrice, libera e creativa, trasformata in un merdosissimo quanto inutile museo sulle porte della città.
Ormai è tutto chiaro: ci vogliono trasformare in pezzi da collezione per essere esposti tra una ventina d’anni in un museo con la didascalia “Punk vintage” attaccata al culo. Dobbiamo intervenire!
Di fronte a fotografi, giornalisti, ex occupanti dell’Isola, studenti, curiosi e personaggi che, per non rischiare querele ci limiteremo a chiamare “Agenti del sistema”, essendoci sentiti profondamente chiamati in causa, armati di striscione che recitava “Schiavi nella città più libera del mondo” (titolo di un 7″ compilation uscito nel 1982 prodotto dalla Attack Punk records, gestita dai RAF PUNK, che aveva sede al Berneri, proprio di fronte ad Atlantide…), di alcuni cartelli e dell’insostituibili compagne degli altri collettivi che abitano Atlantide, abbiamo dato sfogo agli interrogativi che ci eravamo posti qualche riga sopra.
Il concetto è molto semplice: non rompeteci le gonadi! Atlantide è lì e resta dov’è, con noi dentro!
Non ce ne frega niente del museo delle porte, non ce ne frega niente che tra vent’anni magari andrete a ripescare gli scatti dei migliaia di punx intervenuti ai nostri concerti, non ce ne frega niente di essere riconosciuti a posteriori del valore culturale che un posto come Atlantide rappresentava in città.
E potremmo andare avanti per ore su questi toni.
Non sappiamo se l’intervento sia riuscito o meno. Qualcuno ci ha capito, qualcuno sicuramente no. Qualcuno ha fatto finta di niente e qualcuno, sentendo puzza di bruciato, non si è fatto vedere.
Quello che conta è che noi, bene o male, abbiamo ribadito il concetto: schiavi nella città più libera del mondo siete voi, perché noi siamo liber* da ogni bando, da ogni ipocrisia e da ogni museo mummificatore di esperienze.
Andate affanculo!
Nulla Osta
Atlantide punx
Bologna
sabato 26 aprile 2014
- SNFU (punk rock legends, CAN)
- Ultra Bidé (rock till you drop, JAP)
- Ollie Arson (Holy Larsen, Bologna)
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martedì 15 aprile 2014
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mercoledì 2 aprile 2014
Lo sgombero non è un pesce d’aprile. Atlantide è uno spazio comune, non (del) Comune
Oggi, sulle sponde di Atlantide, è stato rinvenuto uno sgradevole pesce d’aprile e purtroppo non è affatto uno scherzo. Comune
e Quartiere, attraverso una lettera, già anonimamente annunciata a
mezzo stampa, ci intimano di andarcene entro quindici giorni, dopo
quindici anni di vita in quel posto. Si tratta, in realtà, di uno scarno
mandato politico per lo sgombero che sarà un reparto antisommossa ad
eseguire.
“In difetto della riconsegna dell’immobile entro i suddetti termini – recita infatti il pesce d’aprile – sarà emesso a vostro carico ai sensi degli artt. 823 e ss. del c.c. ordine in via di autotutela di immediato sgombero“. Si tratta dello stesso articolo del codice utilizzato anche per i beni confiscati alla mafia, la cui finalità è quella di reintegrare la collettività nel godimento di un bene.
Eppure, Atlantide è già da sempre un bene collettivo.
Non solo stanno di fatto riducendo la nostra (r)esistenza a un problema di “ordine pubblico”, ma attraverso la retorica formale della legalità tentano persino di toglierci le parole per definirci. Insieme al danno, del resto, arriva sempre la beffa.
“In difetto della riconsegna dell’immobile entro i suddetti termini – recita infatti il pesce d’aprile – sarà emesso a vostro carico ai sensi degli artt. 823 e ss. del c.c. ordine in via di autotutela di immediato sgombero“. Si tratta dello stesso articolo del codice utilizzato anche per i beni confiscati alla mafia, la cui finalità è quella di reintegrare la collettività nel godimento di un bene.
Eppure, Atlantide è già da sempre un bene collettivo.
Non solo stanno di fatto riducendo la nostra (r)esistenza a un problema di “ordine pubblico”, ma attraverso la retorica formale della legalità tentano persino di toglierci le parole per definirci. Insieme al danno, del resto, arriva sempre la beffa.
Quando Atlantide è entrata nel Cassero di Porta Santo Stefano nel 1997,
il piano terra era vuoto e inutilizzato da diversi anni. Fino al 1993
c’era la sede di una storica sezione del PSI, la sezione “Bentini”,
inaugurata nel 1945 da Francesco Zanardi. Ma non si è trattato di “riqualificazione”, bensì di riappropriazione diretta, attraverso la pratica dell’occupazione.
Atlantide non ha alcun debito, nè
materiale nè simbolico, con il Comune, né con altri tipi di istituzione.
Non abbiamo mai ricevuto né richiesto finanziamenti pubblici, né
privati.
Al contrario, abbiamo utilizzato la nostra sede per finanziare altri progetti sociali, culturali e politici in cui credevamo. Non era sussidiarietà, è invece promozione della soggettivazione politica e del sostegno all’autodeterminazione dei soggetti con cui siamo in relazione.
Al contrario, abbiamo utilizzato la nostra sede per finanziare altri progetti sociali, culturali e politici in cui credevamo. Non era sussidiarietà, è invece promozione della soggettivazione politica e del sostegno all’autodeterminazione dei soggetti con cui siamo in relazione.
Atlantide vive da più di quindici anni solo ed esclusivamente grazie all’impegno collettivo. Ma questo impegno non si chiama volontariato, si chiama autogestione.
I legami sociali e politici che abbiamo costruito in questi anni sono
tanti, saldi e forti, ma non sono rubricabili come “associazionismo”,
perché sono il frutto dell’autorganizzazione.
Atlantide non è uno spazio
pubblico in senso statuale, né uno spazio privato regolato dalle leggi
del profitto. Atlantide è uno spazio comune e non (del) Comune. Un
luogo di condivisione, che ha come fulcro la materialità delle vite,
in un processo continuo e aperto di incontro, confronto, di
rinegoziazione continua delle regole della con-vivenza sociale nello
spazio di autogoverno che ci siamo date.
Per questo abbiamo deciso di sciogliere le associazioni con cui avevamo firmato la convenzione nel 2008, Donnedimondo, Lo Spazio ed Eccentrica. Per
questo aderiamo al progetto di Comitato per la promozione e la tutela
delle esperienze sociali di autogestione, lanciato da XM24 e raccolto da
diversi spazi sociali, singolarità e realtà autorganizzate cittadine.
Non è più tempo di camuffare le nostre esperienze di
autogestione e autorganizzazione iscrivendole in un registro. Non è più
tempo per la “normalità” delle convenzioni.
Non è più tempo di permettere che ci mettano a(l) bando.
E’ il tempo di rivendicare a viso aperto tutto l’orgoglio per la nostra diversità.
Atlantide resta dov’è.
Non è più tempo di permettere che ci mettano a(l) bando.
E’ il tempo di rivendicare a viso aperto tutto l’orgoglio per la nostra diversità.
Atlantide resta dov’è.
- Fatum(stench/core, Russia)
- Black Temple Below (sludge, Mo/Bo)
- ?Alos (queer/pagan/doom/avant/metal)
martedì 25 marzo 2014
domenica 23 febbraio 2014
- Havah (punk/wave)
- Joyce in Pola (pop)
- Pueblo People (garage fuzzy rock)
- Sex Offenders Seek Salvation (post punk)
lunedì 3 febbraio 2014
- Coloss (Roma fastcore heroes)
- Ossah (D.C. punk, Bologna)
- Stormo (math/post,Bologna)
- Rise Above Dead (post metal, Milano)
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piazza di porta s.stefano Bologna
Ubicazione:
Piazza di Porta Santo Stefano, Bologna, Italia
domenica 2 febbraio 2014
Prossimi Concerti @ Atlantide
Febbraio 2014
Mercoledì 19 Febbraio: Shotgun Babies
Venerdì 21 Febbraio: Coloss +Ossah + Storm{0} + Rise Above Dead
Marzo 2014
Mercoledì 4 Marzo: Danso Key (Berlino/Roma)
Domenica 9 Marzo: Havah + Pueblo People + Joyce in Pola + Sex Offender Seek Salvation
Domenica 30 Marzo: MOB 47 (Hardcore legends, Swe) + Marnero + ED
Aprile 2014
Mercoledì 9 Aprile: Fatum (Russia)+ guests TBA
Domenica 20 Aprile: Vitamin X (Olanda) + Chains (Bologna) + guests TBA
Maggio 2014
Giovedì 1 Maggio: SNFU (Canadanian punk rock/hc legends)
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